La Grande

Invocazione

Categoria: Italiano

La Grande Invocazione – Eleanor Roosevelt

(Photo courtesy of the UN archive)

In occasione della Giornata Mondiale dell’Invocazione del 1952, Eleanor Roosevelt, forza pionieristica nell’approvazione della Dichiarazione dei Diritti Umani alle Nazioni Unite e moglie del presidente Franklin D. Roosevelt, registrò un breve messaggio che includeva la Grande Invocazione. Il messaggio fu registrato dalla signora Roosevelt presso le Nazioni Unite.

“Stiamo vivendo oggi in un mondo travagliato. In molte parti del mondo le persone provano un senso di sconforto riguardo alla possibilità di risolvere un giorno le loro difficoltà e mi sembra che quelli di noi che sentono che nel mondo è necessaria una guida spirituale stiano cercando modi per esprimere ciò che proviamo. Qualcuno mi ha inviato l’altro giorno un’invocazione, si chiama la Grande Invocazione, e mi sembra che esprima le aspirazioni nutrite da molte persone in tutto il mondo; perciò, la leggerò per voi in questo programma.”

Questa composizione della Grande Invocazione riflette, amplifica ed emana le qualità e gli obiettivi incarnati nelle parole. Di ispirazione divina e mescolata a una varietà di toni, sfumature e trame, essa esprime l’unità e l’Unica Vita che pervade ogni cosa. Essa immerge l’ascoltatore (e, ancor più, colui che invoca) nelle profondità più recondite, dove le parole si trasformano in forme vive e pulsanti che toccano ed elevano il cuore e la mente, e dove l’anima è la maestra della chiamata. La musica trasporta l’appello espresso attraverso le sfere su correnti di intenzioni e propositi dell’anima. Come le increspature create da un sasso lanciato nelle acque calme di un lago, essa permea le sfere con un comando non apologetico e un’incrollabile anticipazione per un imminente diluvio dalle sponde del Divino e, analogamente, una risposta aumentata dalle sponde dell’umanità. L’uso estensivo delle percussioni aggiunge un potente effetto di radicamento, dimostrando la fede che la chiamata sia già stata ascoltata e soddisfatta.

Ascolta la trasmissione
Trasmissione della Giornata Mondiale dell’Invocazione del 1952 – 2 minuti

Eleanor Roosevelt parla della Preghiera 
La dichiarazione di Eleanor Roosevelt sulla Giornata Mondiale dell’Invocazione fa parte di una trasmissione più lunga in cui la signora Roosevelt parla della preghiera e dell’importanza di riflettere profondamente sulle credenze religiose. Questo file audio include la dichiarazione della Giornata mondiale dell’invocazione.
Della preghiera delle Giornata Mondiale dell’Invocazione – 6 minuti

The Great Invocation – King’s College Chamber Choir

The Great Invocation, una composizione di Chris Artley. Eseguito dal King’s College Chamber Choir.
Presentato alla Sessione Finale Nazionale Sette del Big Sing 2022. Big Sing 2022 National Finale Session Seven.

La Grande Invocazione, La spada di Dio

Pubblicato su The Beacon

Wendy Boyd

Il Maestro Gesù disse: “Non sono venuto a portare la pace, ma la spada”. Questa è una dichiarazione al tempo stesso sconcertante e piuttosto impegnativa, non da ultimo perché il senso di aspettativa associato alla Sua riapparizione si basa principalmente sull’idea che sia proprio la pace ciò che Egli porterà. Infatti, molti presumono che il Suo compito divino sia portare la pace, porre fine ai problemi del mondo e che per questo motivo l’umanità sia esente da ogni responsabilità. Allo stesso modo, c’è la tendenza a immaginare che la Sua riapparizione si manifesterà nella forma che aveva in precedenza come Gesù di Nazareth. Sebbene l’aspetto che assumerà sia ancora sconosciuto, sembra ragionevole che i primi segni di questo evento saranno un risveglio della coscienza umana, vale a dire che Egli si renderà presente prima di tutto nella coscienza stessa. Man mano che il cuore e la mente umani scopriranno, sperimenteranno ed esprimeranno sempre più il principio cristico attraverso la giusta azione e le giuste relazioni umane, Egli riapparirà. Un modo in cui si può vedere che ciò stia accadendo è attraverso le migliaia di persone che hanno superato la prima iniziazione, la “nascita di Cristo nella caverna del cuore”. Pertanto, la spada che Egli porta merita un esame, poiché ha diverse implicazioni sia come simbolo che come energia.

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La responsabilità dell’umanità in un’epoca di anticipazione

Catherine Crews

La Grande Invocazione è la preghiera mondiale conosciuta come il Mantram del Cristo. È l’essenza dell’appello dell’Umanità per l’assistenza divina e la promessa della risposta di Dio. È particolarmente potente in questo tempo di grande sofferenza, mentre la terra e tutto ciò che vi è contenuto attraversano i processi evolutivi che ci troviamo ad affrontare.

Le prime tre strofe di questa Invocazione sono contenute nella quarta, poiché il Proposito e il Piano divini sono implementati dalla Luce, dall’Amore e dalla Volontà. E attraverso questi, implementati dall’Umanità, avviene la restaurazione di tutte le cose e la fondazione del Regno di Dio sulla Terra.

Questo scritto considera la quarta strofa in quanto essa affronta la responsabilità dell’Umanità nell’attuazione del Piano divino.

Dal centro che viene detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce
E possa sigillare la porta dietro cui il male risiede

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra

Questa quarta strofa della Grande Invocazione parla direttamente della responsabilità dell’Umanità, in modo particolarmente convincente mentre ci facciamo strada attraverso questo periodo difficile in attesa della riapparizione del Cristo e della restaurazione del piano di Dio sulla Terra. Questo tempo è descritto nel Vangelo di Matteo come un tempo di “grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora” (Matteo 24:21). Dagli insegnamenti della Saggezza Eterna sappiamo che ci sono segni cosmici che marcano questo tempo di transizione. Uno è il funzionamento simultaneo del Sesto e Settimo Raggio, due raggi di grande potenza con le loro energie contrastanti quasi ugualmente bilanciate. Il Sesto Raggio dell’Idealismo e della Devozione, che sta lentamente uscendo dall’espressione, ha portato a separazioni, nazionalismo e settarismo, esprimendo la tendenza della mente a dividere. Il Settimo Raggio dell’Ordine Cerimoniale e della Magia, che sta ora entrando in espressione, sta portando fusione e sintesi, poiché la sua energia fonde spirito e materia. Il Sesto Raggio ha insegnato il significato del sacrificio individuale, della filantropia e della gentilezza. Il Settimo Raggio insegnerà il concetto di servizio divino, sacrificio all’interno del gruppo e per il gruppo. Eventi come questi sono rari e si dice che introducano “un periodo di attività divina particolarmente significativo, quando le cose vecchie passano completamente, eppure gli antichi punti di riferimento vengono ripristinati”.1

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La Grande Invocazione – Magna Invocatio – Jaz Coleman

download gratuito del Primo Movimento per gli amici del Lucis Trust

Il musicista e compositore, Jaz Coleman, ha gentilmente dedicato la sua ultima composizione, Magna Invocatio, al Lucis Trust. Registrata dalla St Petersburg State Symphony Orchestra and Choir, Magna Invocatio consiste di 15 movimenti, 5 dei quali con coro. Il primo movimento, The Absolute Descent of Light, è una fanfara corale che presenta la prima strofa della Grande Invocazione cantata in latino. Jaz Coleman ha offerto di rendere questo movimento disponibile, gratuitamente, agli amici del Lucis Trust.

Per comprare o ascoltare l’intero CD visitate la seguente pagina:
https://jazcolemankillingjoke.lnk.to/

Nelle note di copertina del CD, che descrivono le sue varie fonti di ispirazione per l’opera Magna Invocatio, Jaz annota:

  • Il tema importantissimo della fratellanza e della sorellanza umana, tipico dell’Acquario, non è stato affrontato o sviluppato in modo adeguato e significativo da quando Beethoven ha utilizzato il genio del capolavoro di Schiller, l’Inno alla Gioia, nella gloriosa Nona Sinfonia. Di conseguenza, ho scelto un’ampia strumentazione.
  • Inoltre, la musica doveva raggiungere persone che normalmente non ascoltano musica orchestrale; a questo scopo, il neo-romanticismo sembrava appropriato (ovvero, per enfatizzare l’uso post-moderno della risoluzione delle dissonanze e della melodia perpetua).
  • Un’altra considerazione era quella della capacità di attenzione notevolmente ridotta nel XXI secolo. Le leggi applicate alla divulgazione del Ciclo dell’Anello di Wagner non avrebbero funzionato nell’era moderna a causa di questa afflizione; quindi, l’opera doveva consistere di 13 epopee digeribili (5 delle quali con coro!).
  • La mia aspirazione sincera e forse ingenua con l’intera opera era quella di sollevare l’ascoltatore e allontanarlo dai traumi del nostro mondo verso un’altra dimensione, una realtà più desiderabile dove la positività e la possibilità, l’agape e l’interconnessione abbiano la precedenza. L’obiettivo finale è sempre stato quello di portare la magia nella vita dell’ascoltatore in qualche modo significativo.

 

Sebbene si tratti di una composizione classica, essa attinge a precedenti arrangiamenti e ad alcune delle canzoni più melodiche ed edificanti del gruppo punk rock di Coleman, i Killing Joke. Oltre alla traduzione latina della Grande Invocazione, l’opera include il testo di una preghiera Rosacrociana (Possa la nostra mente essere aperta al più alto); un’antica preghiera Sumerica; e la canzone Into the Unknown.

The Great Invocation – Composizione musicale – Dora Stavrou

 

Arrangiamento, voci e musica di Dora Stavrou. Ingegneria e mastering di Andy Stewart presso The Mill. Dora è una cantautrice di origine cipriota che vive a Melbourne, in Australia.

Questa composizione della Grande Invocazione riflette, amplifica ed emana le qualità e gli obiettivi incarnati nelle parole. Ispirata divinamente e mescolata con una varietà di toni, sfumature e trame, esprime l’unità e l’Unica Vita che pervade ogni cosa. Immergendo l’ascoltatore (e, ancora di più, colui che invoca) nelle profondità più recondite, dove le parole si trasformano in forme viventi e respiranti che toccano ed elevano il cuore e la mente, e dove l’anima è la padrona della chiamata. La musica trasporta l’appello espresso attraverso le sfere su correnti di intenti e scopi dell’anima. Come le increspature create da un sasso gettato nelle acque calme di un lago, essa permea le sfere con un comando non apologetico e un’incrollabile anticipazione per un imminente diluvio dalle sponde del Divino e, allo stesso modo, una risposta accresciuta dalle sponde dell’umanità. L’uso estensivo delle percussioni aggiunge un potente effetto di radicamento; dimostrando la fede che l’appello sia già stato ascoltato e soddisfatto.