La Grande

Invocazione

Articoli e Media

La Grande Invocazione – Eleanor Roosevelt

(Photo courtesy of the UN archive)

In occasione della Giornata Mondiale dell’Invocazione del 1952, Eleanor Roosevelt, forza pionieristica nell’approvazione della Dichiarazione dei Diritti Umani alle Nazioni Unite e moglie del presidente Franklin D. Roosevelt, registrò un breve messaggio che includeva la Grande Invocazione. Il messaggio fu registrato dalla signora Roosevelt presso le Nazioni Unite.

“Stiamo vivendo oggi in un mondo travagliato. In molte parti del mondo le persone provano un senso di sconforto riguardo alla possibilità di risolvere un giorno le loro difficoltà e mi sembra che quelli di noi che sentono che nel mondo è necessaria una guida spirituale stiano cercando modi per esprimere ciò che proviamo. Qualcuno mi ha inviato l’altro giorno un’invocazione, si chiama la Grande Invocazione, e mi sembra che esprima le aspirazioni nutrite da molte persone in tutto il mondo; perciò, la leggerò per voi in questo programma.”

Questa composizione della Grande Invocazione riflette, amplifica ed emana le qualità e gli obiettivi incarnati nelle parole. Di ispirazione divina e mescolata a una varietà di toni, sfumature e trame, essa esprime l’unità e l’Unica Vita che pervade ogni cosa. Essa immerge l’ascoltatore (e, ancor più, colui che invoca) nelle profondità più recondite, dove le parole si trasformano in forme vive e pulsanti che toccano ed elevano il cuore e la mente, e dove l’anima è la maestra della chiamata. La musica trasporta l’appello espresso attraverso le sfere su correnti di intenzioni e propositi dell’anima. Come le increspature create da un sasso lanciato nelle acque calme di un lago, essa permea le sfere con un comando non apologetico e un’incrollabile anticipazione per un imminente diluvio dalle sponde del Divino e, analogamente, una risposta aumentata dalle sponde dell’umanità. L’uso estensivo delle percussioni aggiunge un potente effetto di radicamento, dimostrando la fede che la chiamata sia già stata ascoltata e soddisfatta.

Ascolta la trasmissione
Trasmissione della Giornata Mondiale dell’Invocazione del 1952 – 2 minuti

Eleanor Roosevelt parla della Preghiera 
La dichiarazione di Eleanor Roosevelt sulla Giornata Mondiale dell’Invocazione fa parte di una trasmissione più lunga in cui la signora Roosevelt parla della preghiera e dell’importanza di riflettere profondamente sulle credenze religiose. Questo file audio include la dichiarazione della Giornata mondiale dell’invocazione.
Della preghiera delle Giornata Mondiale dell’Invocazione – 6 minuti

The Great Invocation – King’s College Chamber Choir

The Great Invocation, una composizione di Chris Artley. Eseguito dal King’s College Chamber Choir.
Presentato alla Sessione Finale Nazionale Sette del Big Sing 2022. Big Sing 2022 National Finale Session Seven.

La Grande Invocazione, La spada di Dio

Pubblicato su The Beacon

Wendy Boyd

Il Maestro Gesù disse: “Non sono venuto a portare la pace, ma la spada”. Questa è una dichiarazione al tempo stesso sconcertante e piuttosto impegnativa, non da ultimo perché il senso di aspettativa associato alla Sua riapparizione si basa principalmente sull’idea che sia proprio la pace ciò che Egli porterà. Infatti, molti presumono che il Suo compito divino sia portare la pace, porre fine ai problemi del mondo e che per questo motivo l’umanità sia esente da ogni responsabilità. Allo stesso modo, c’è la tendenza a immaginare che la Sua riapparizione si manifesterà nella forma che aveva in precedenza come Gesù di Nazareth. Sebbene l’aspetto che assumerà sia ancora sconosciuto, sembra ragionevole che i primi segni di questo evento saranno un risveglio della coscienza umana, vale a dire che Egli si renderà presente prima di tutto nella coscienza stessa. Man mano che il cuore e la mente umani scopriranno, sperimenteranno ed esprimeranno sempre più il principio cristico attraverso la giusta azione e le giuste relazioni umane, Egli riapparirà. Un modo in cui si può vedere che ciò stia accadendo è attraverso le migliaia di persone che hanno superato la prima iniziazione, la “nascita di Cristo nella caverna del cuore”. Pertanto, la spada che Egli porta merita un esame, poiché ha diverse implicazioni sia come simbolo che come energia.

Che Egli da solo e senza aiuto porterà la pace e risolverà i problemi dell’umanità non è solo una pericolosa illusione, che rafforza l’apatia e la dipendenza, ma incoraggia anche l’annebbiamento di vedere il Cristo in una forma strettamente astrale, fortemente carica di fervore emotivo o aspirazionale. C’è quindi una parte importante che la spada svolge nel primo taglio e nello sradicamento delle illusioni e degli annebbiamenti che circondano le forme-pensiero distorte del Cristo. La Grande Invocazione, come la spada della verità, indirizza la coscienza direttamente alla realtà: ai centri in cui la mente, il cuore e la volontà di Dio sono conosciuti e sperimentati. L’invocazione per il Suo ritorno sulla Terra presente nella seconda strofa riguarda il rilascio di un’energia essenziale, quella dell’amore, piuttosto che l’apparizione di una forma divina, per quanto notevole. In questo, la Gerarchia ha usato le parole come una formula che innalza istantaneamente il cuore e la mente al di sopra delle forme astrali del Cristo, posizionando così la consapevolezza in uno stato impersonale, uno stato mentale e di coscienza veramente di gruppo.

Apparentemente, la Grande Invocazione è, nel suo aspetto immediato, una composizione dolce e semplice di parole, eppure dietro le parole si cela la forza trainante di una potenza immensa, di effetto magico e maestoso, veicolata sulle ali del pensiero e della parola. Una delle lezioni più rudimentali che il discepolo deve imparare è quella del controllo della parola, non da ultimo perché l’uso scorretto del linguaggio può aprire la porta agli elementi più dannosi della forza astrale. In questo contesto stiamo considerando il potere delle parole, dei simboli e delle immagini e come possono essere usati per invocare energie spirituali e creare certi effetti. Nel pronunciare la Grande Invocazione siamo chiari, da soli o in gruppo, sul fatto che vogliamo invocare le più alte forze di luce, amore e potere. È in un certo senso poesia intuitiva, in quanto la forma e la struttura utilizzate promuovono le tre qualità dell’intuizione, dell’illuminazione, della comprensione e dell’amore. Mentre viene recitata, essa precipita gli effetti che si prefigge di causare: richiamare la realtà attraverso l’intuizione come opposto dell’illusione.

È interessante notare che “spada” (sword) diventa “parola” (word) quando si toglie la lettera “s” e si potrebbe dire che attraverso la Grande Invocazione stiamo brandendo la Sua Parola nel nome di Cristo come divino rappresentante della Volontà di Dio.

La forma che la Grande Invocazione assume si basa su una serie di parole che fungono da veicolo energizzante attraverso il quale il messaggio incapsulato del piano può essere veicolato. Pertanto, si potrebbe dire che qualsiasi individuo o gruppo che utilizzi la Grande Invocazione impugna la spada/parola e aiuta nella “distruzione creativa” degli ostacoli che sbarrano il percorso del Suo ritorno. Da un lato distruggendo le barriere e dall’altro penetrando nella materia eterizzata attraverso il potere della giusta parola per creare la forma e la struttura che il percorso deve assumere. Un percorso scolpito dalla verità, dall’amore e dall’intenzione unita. La Grande Invocazione sta addestrando il cuore e la mente nell’abile arte di brandire la spada/parola nel combattimento spirituale affinché le forze di luce, amore e potere possano emergere trionfanti sulla Terra.

Tuttavia, la spada, come Excalibur, deve ancora essere estratta dalla roccia, il masso concreto della mente inferiore. La Grande Invocazione può essere vista come la Excalibur che viene liberata dalla roccia e prende vita per tutti coloro che applicano la volontà di bene per usarla: la spada nella roccia che attende di essere afferrata e di compiere il suo destino, la promessa del paradiso ritrovato. Sebbene la leggenda arturiana esuli dagli scopi di questo lavoro, esistono alcuni interessanti paralleli tra i simboli chiave di Excalibur/Artù e la Grande Invocazione/Riapparizione del Cristo. Ad esempio, un tema è la convinzione che Artù non sia morto e che tornerà, rimasta radicata nella mente popolare attraverso i secoli. I riferimenti più antichi provengono dalle aree celtiche; un poema gallese che osserva cripticamente: “Un mistero fino al Giorno del Giudizio è la tomba di ‘Artù’“; una menzione di una lite scoppiata a Bodwin (Cornovaglia) nel 1113 perché un francese rise di un uomo del posto che assicurava loro che Artù era vivo; allusioni a una credenza ostinata tra il popolo che egli sarebbe tornato. Inoltre, Artù divenne l’incarnazione dell’ideale cavaliere cristiano, ricevendo la sua ferita mortale da Mordred, suo nipote, cavaliere traditore e Giuda di Camelot che aprì la porta al male. Sul tema delle parole e dei simboli e delle loro implicazioni, è interessante notare che [in inglese] “male” (evil) è “vivere” (live) scritto al contrario.

Artù può essere paragonato a condividere un ruolo simile a quello del principio cristico in quanto la sua presenza o apparizione è la chiave per sbloccare la spada dalla roccia. In questo contesto è rappresentativo della transizione dalla “staticità” della mente concreta inferiore alla velocità più sottile e rapida dell’intuizione, conferendo così alla Grande Invocazione un effetto trasformativo sul piano mentale.

La leggenda vuole che solo Artù, dal cuore purissimo, potesse estrarre la spada dalla roccia e ciò corrisponde al requisito di un centro cardiaco purificato e in via di sviluppo come fondamento essenziale per l’uso dell’aspetto di volontà in relazione al lavoro esoterico. Allo stesso modo, la Grande Invocazione, come Excalibur/Artù, funziona in modo più efficace se brandita da un cuore e un movente puri.

Un altro esempio dell’uso della spada e della sua corrispondenza simbolica con il lavoro preparatorio si trova nella storia di Ercole come discepolo mondiale. Prima che Ercole iniziasse le sue dodici fatiche, gli furono fatti numerosi doni dagli dèi. Ci viene detto che: “Parlando con grazia ed arguzia, venne Mercurio portando una spada di rara fattura che offrì, in un fodero d’argento, ad Ercole e l’assicurò bene al suo fianco, raccomandandogli di mantenerla sempre ben affilata e splendente. ‘Essa deve separare e tagliare’, disse Mercurio, ‘e devi maneggiarla con precisione e abilità’.”1

Dice anche che “la spada donata da Mercurio, il Messaggero degli dèi, ha un profondo significato, perché essa è il simbolo della mente che divide, taglia e separa. Mercurio aveva aggiunto agli altri doni fatti ad Ercole quello dell’analisi mentale e della discriminazione.”² Mercurio, chiamato anche il messaggero alato, è associato alla comunicazione; in sostanza è il “messaggero del cielo” o, in questo contesto, il messaggero della Gerarchia, che incarna il potere della parola pronunciata in congiunzione con la tecnica dell’invocazione. La versione greca di Mercurio è Hermes, che significa “interprete o mediatore”; certamente sembrerebbe esserci un’interazione di queste abilità richieste se l’umanità, in qualità di discepolo mondiale, deve agire come ambasciatrice presso la Gerarchia nel presentare la Grande Invocazione agli altri.

Gli alchimisti equiparavano Mercurio a concetti correlati di fluidità e trasmutazione e, a causa della sua fluidità (come nel caso di tutti i liquidi), l’uso della Grande Invocazione è uno dei processi più alchemici in atto poiché trasmuta la materia in spirito, innalzandola dall’inferiore al superiore e dal transitorio allo stabile. Mercurio, ci viene detto, è “supremamente mentale”, essendo l’agente principale del terzo aspetto dell’intelligenza attiva e incarnando allo stesso tempo il secondo aspetto dell’amore-saggezza, in particolare l’aspetto della saggezza. Viene indicata come un’energia duale in quanto esprime sia la mente concreta che la mente astratta di Dio. Un altro punto di interesse è che la mente concreta inferiore si è sviluppata nel primo sistema solare, mentre la mente astratta superiore o intuitiva, la ragione pura, si sta sviluppando in questo sistema. Pertanto, recitando la Grande Invocazione, distribuendola e portandola all’attenzione pubblica, stiamo aiutando in questo processo su scala cosmica. L’energia di Mercurio è di natura sintetizzante, unendo la mente-saggezza che si esprime attraverso l’anima umana. Inoltre, Mercurio governa il ponte o antahkarana.

Le implicazioni di Mercurio sono molteplici, persino il sistema nervoso è controllato da questa energia, poiché i nervi sono messaggeri sul piano biologico. Inoltre, come nota di interesse, il famoso medico erborista e astrologo Nicholas Culpeper (1616-1654) attribuiva erbe, radici, fiori e semi al loro pianeta dominante, percependo che contenevano le virtù del pianeta per scopi medicinali e curativi. Nel suo libro cita: “Poiché dai tuoi pensieri Dio non passerà, la Sua immagine è impressa su ogni filo d’erba”. Quelle erbe governate da Mercurio erano particolarmente benefiche per le “afflizioni del cervello” come la calamint o menta montana; allo stesso modo egli disse che l’aneto “rafforza il cervello”.

La spada è essenzialmente composta da una lama e da una guardia; è quindi un simbolo di “congiunzione”, specialmente quando, nel Medioevo, assume la forma di una croce. In termini astrologici, una congiunzione è la vicinanza o prossimità di due corpi celesti, che si incontrano o si incrociano, o la presenza nella stessa parte del cielo di due corpi celesti. Si potrebbe dire che una corrispondenza simile stia avvenendo mentre i Pesci si allontanano dal loro lungo dominio e vengono soppiantati dall’energia in arrivo dell’Acquario, causando una sensazione di incrocio, persino di scontro tra le due energie, fino a quando la transizione da un ciclo di sesto raggio a uno di settimo raggio non sarà pienamente stabilita.

Per quanto riguarda la spada, i Romani credevano che il ferro, per la sua associazione con Marte, fosse in grado di allontanare gli spiriti maligni. Il suo significato simbolico primario, tuttavia, è quello di una ferita e del potere di ferire, eppure è il movente dietro il ferimento che lo rende buono o cattivo. Ad esempio, un medico può infliggere dolore per curare una ferita o un soldato può togliere una vita per salvarne centinaia. Poiché coloro che recitano la Grande Invocazione non brandiscono la spada per ferire ma per guarire, la spada è quindi l’alleata del discepolo nella lotta per liberare i “prigionieri del pianeta”. A tal fine, la spada dell’invocazione può penetrare e trapassare il mondo materiale fino a quello spirituale e scaricare l’attesa evocazione di forza redentrice. Su questo tema, le armi da guerra possono essere simboli positivi, con la spada che rappresenta la giustizia e un’autorità superiore. Mentre il pugnale rappresenta il fallo e la mascolinità in generale, nella cultura megalitica la spada è la controparte del fuso, che è il simbolo femminile della continuità della vita. La spada e il fuso simboleggiano, rispettivamente, la morte e la fertilità, i due opposti che costituiscono il simbolismo di base della montagna, e la montagna ha la forma di un triangolo, la firma sacra di Dio.

Questo si ricollega allo scopo dell’invocazione, che è quello di creare punti di tensione a forma di spada sulle vette montuose di energia triangolare attraverso le quali la richiesta espressa vocalmente può gonfiarsi e muoversi verso il cielo. A sua volta, le quattro strofe che compongono la Grande Invocazione sono posizionate come quattro solide montagne all’interno del terreno della mente di gruppo. Nella filosofia cinese, le montagne che si ergono vicine danno l’immagine del mantenere la calma; il successo dell’invocazione e la conseguente evocazione sono legati alla capacità di fondersi con il “punto fermo al centro” prima di rilasciare l’“intento massivo” del gruppo. In questo modo la mente, come una grande montagna inondata di luce solare, è tenuta ferma nella luce dell’anima e allineata allo sforzo e all’intenzione Gerarchica. A tale riguardo, stiamo allineando lo sforzo del gruppo con la “costanza, esattezza e potere” che il Cristo e la Gerarchia Spirituale adottano nel recitare la Grande Invocazione e, come un’unica forza unita, impugnano le spade e quindi la/e parola/e di Dio.

NOTE

  • 1. Le Fatiche di Ercole, di Alice Bailey. pp. 15-16 ed. ingl.
  • 2. Ibid. p. 25 ed. ingl.

 

La responsabilità dell’umanità in un’epoca di anticipazione

Catherine Crews

La Grande Invocazione è la preghiera mondiale conosciuta come il Mantram del Cristo. È l’essenza dell’appello dell’Umanità per l’assistenza divina e la promessa della risposta di Dio. È particolarmente potente in questo tempo di grande sofferenza, mentre la terra e tutto ciò che vi è contenuto attraversano i processi evolutivi che ci troviamo ad affrontare.

Le prime tre strofe di questa Invocazione sono contenute nella quarta, poiché il Proposito e il Piano divini sono implementati dalla Luce, dall’Amore e dalla Volontà. E attraverso questi, implementati dall’Umanità, avviene la restaurazione di tutte le cose e la fondazione del Regno di Dio sulla Terra.

Questo scritto considera la quarta strofa in quanto essa affronta la responsabilità dell’Umanità nell’attuazione del Piano divino.

Dal centro che viene detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce
E possa sigillare la porta dietro cui il male risiede

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra

Questa quarta strofa della Grande Invocazione parla direttamente della responsabilità dell’Umanità, in modo particolarmente convincente mentre ci facciamo strada attraverso questo periodo difficile in attesa della riapparizione del Cristo e della restaurazione del piano di Dio sulla Terra. Questo tempo è descritto nel Vangelo di Matteo come un tempo di “grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora” (Matteo 24:21). Dagli insegnamenti della Saggezza Eterna sappiamo che ci sono segni cosmici che marcano questo tempo di transizione. Uno è il funzionamento simultaneo del Sesto e Settimo Raggio, due raggi di grande potenza con le loro energie contrastanti quasi ugualmente bilanciate. Il Sesto Raggio dell’Idealismo e della Devozione, che sta lentamente uscendo dall’espressione, ha portato a separazioni, nazionalismo e settarismo, esprimendo la tendenza della mente a dividere. Il Settimo Raggio dell’Ordine Cerimoniale e della Magia, che sta ora entrando in espressione, sta portando fusione e sintesi, poiché la sua energia fonde spirito e materia. Il Sesto Raggio ha insegnato il significato del sacrificio individuale, della filantropia e della gentilezza. Il Settimo Raggio insegnerà il concetto di servizio divino, sacrificio all’interno del gruppo e per il gruppo. Eventi come questi sono rari e si dice che introducano “un periodo di attività divina particolarmente significativo, quando le cose vecchie passano completamente, eppure gli antichi punti di riferimento vengono ripristinati”.1

Inoltre, a causa della precessione degli equinozi, la Terra sta lasciando il segno dei Pesci, con la sua enfasi sull’autorità e la fede, ed entrando nell’Acquario, con la sua enfasi sulla comprensione individuale e sulla conoscenza diretta.2 

  • 1. Psicologia Esoterica, Vol 1, p. 358 ed. ingl.
  • 2. Esteriorizzazione della Gerarchia, p. 3 ed. ingl.

 

Le diverse caratteristiche di questi segni e i cambiamenti che richiedono contribuiscono alle sfide che stiamo affrontando ora. Oggi ci troviamo a vivere nel mezzo di queste grandi tribolazioni, descritte esotericamente come “un tempo di lacerazione in cui le montagne, che hanno protetto, cadono dai loro luoghi elevati, e le voci degli uomini si perdono nello schianto e nel tuono della caduta.”³ Ci chiediamo, giustamente, cosa dobbiamo fare, dove risiede la nostra responsabilità come unità dell’Umanità, il terzo grande centro di manifestazione divina e il centro di intelligenza e creatività, mentre attendiamo la riapparizione del Cristo sulla terra.

Dal centro che viene detto il genere umano

Il centro divino, l’Umanità, è chiamato la “razza degli uomini” [in italiano tradotto come “genere umano”]. Ma qui queste parole portano un significato molto diverso da quello che hanno quando si riferiscono unicamente alla manifestazione fisica. Esotericamente, razza indica una tappa evolutiva, un livello di sviluppo della coscienza. Nel genere umano questo si riferisce specificamente allo sviluppo della mente. La parola “uomo” deriva dalla parola sanscrita manu, che significa “pensare”. Perciò la razza degli uomini è il centro dei pensatori.

Si svolga il Piano di Amore e di Luce

Forse potremmo iniziare a comprendere questo verso riconoscendo che il piano di Dio è il progetto del suo proposito, la Volontà di Bene, un serbatoio di comprensione amorevole. Gli insegnamenti della Saggezza Eterna descrivono un Piano divino di giuste relazioni: tra Dio e l’umanità, tra uomo e uomo, tra gli umani e i mondi creati. Il Piano onora l’integrità e la sacralità della vita e può giungere a compimento solo attraverso l’opera dell’Umanità.

Potremmo interpretare il nostro attuale periodo di dissenso come la necessità di trovare l’armonia attraverso il conflitto piuttosto che cercare la vittoria per l’una o l’altra parte. Molti dei conflitti che stanno sorgendo ora riguardano l’autorità e la fede, gli ideali delle energie dei Pesci, e problemi di separazione, nazionalismo e settarismo, così come sono stati stabiliti attraverso le energie del sesto raggio. Le energie del settimo raggio fondono spirito e materia; con gli ideali acquariani di inclusività e servizio divino possiamo iniziare a immaginare come le relazioni umane evolveranno per essere nuove espressioni del Piano di comprensione amorevole.
Il Piano può essere riconosciuto come il piano del Cristo, un piano di luce e amore, promesso molto prima della sua presenza sulla terra 2000 anni fa. In Geremia leggiamo: “Poiché io conosco i piani che ho in mente per voi – oracolo del Signore – piani per il vostro benessere e non per la sventura, per darvi un futuro di speranza” (Geremia 29:11). Ne parla Paolo nella lettera agli Efesini: “Infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha preparato in anticipo, affinché vivessimo in esse” (Efesini 2:10). Ma è certamente promesso dall’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli in merito alla salvezza: “Per gli esseri umani questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile” (Matteo 19:26).

  • 3. Psicologia Esoterica  Vol. I, p. 358 ed. ingl.

E possa sigillare la porta dietro cui il male risiede

Questo male è il male che conosciamo e a cui partecipiamo; fa parte della nostra esperienza e della nostra risposta alle esigenze della vita quotidiana nei mondi del tempo e dello spazio. È la causa della sofferenza; è tutto ciò che emerge come egoismo, come odio, come separazione, come materialismo. Il male persiste finché dimoriamo nei regni degli opposti. La mente umana giudica, divide e distorce la verità della relazione di tutte le cose. Questo è stato descritto come la creazione di distorsioni di mezze verità, la base dell’egoismo e delle radici dell’odio.

Eppure, la natura dell’evoluzione umana è il movimento verso la sintesi attraverso la costruzione di relazioni, e la relazione primaria necessaria al superamento del male è la relazione della mente giudicante con l’anima amorevole. Man mano che l’anima inizia a influenzare la mente inferiore, si possono fare e si fanno scelte diverse. L’odio cede il passo alla compassione; l’egoismo al sacrificio per il bene del gruppo. Il curioso processo di decentramento procede; il centro del sé viene a dimorare in relazione con gli altri; l’attenzione primaria si sposta alla considerazione del bene del tutto. A poco a poco la conoscenza acquisita in questa esperienza di vita terrena viene condizionata dall’amore; le relazioni diventano giuste relazioni con tutte le cose. In questo l’umanità prepara la via per il ripristino del Piano, la riapparizione del Cristo, la fondazione del Regno di Dio sulla terra.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra

Nel Vangelo di Luca troviamo questo racconto bellissimo della responsabilità dell’umanità e delle promesse di Dio nel Regno di Dio che verrà sulla Terra. Qui il Piano divino è adempiuto e l’umanità cammina di nuovo con il Cristo, ora nella consapevolezza condivisa che chiamiamo Coscienza Cristica.

“Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio.”

Luca 6:27-38

E così arriveremo a conoscere i frutti del nostro lavoro nella fondazione di questo Regno:

“Così la pace tornerà sulla Terra, ma una pace diversa da quanto conosciuto prima. Allora la volontà di bene fiorirà come comprensione, e la comprensione sboccerà come benevolenza negli uomini.”⁴ Non è questa una responsabilità pienamente adeguata per l’Umanità? Qualcosa per cui vivere e lavorare, sognare e aspirare?5

  • 4. Il Ritorno del Cristo, p. 14 ed. ingl.
  • 5. I Raggi e le Iniziazioni, p. 738 ed. ingl.

La Grande Invocazione – Magna Invocatio – Jaz Coleman

download gratuito del Primo Movimento per gli amici del Lucis Trust

Il musicista e compositore, Jaz Coleman, ha gentilmente dedicato la sua ultima composizione, Magna Invocatio, al Lucis Trust. Registrata dalla St Petersburg State Symphony Orchestra and Choir, Magna Invocatio consiste di 15 movimenti, 5 dei quali con coro. Il primo movimento, The Absolute Descent of Light, è una fanfara corale che presenta la prima strofa della Grande Invocazione cantata in latino. Jaz Coleman ha offerto di rendere questo movimento disponibile, gratuitamente, agli amici del Lucis Trust.

Per comprare o ascoltare l’intero CD visitate la seguente pagina:
https://jazcolemankillingjoke.lnk.to/

Nelle note di copertina del CD, che descrivono le sue varie fonti di ispirazione per l’opera Magna Invocatio, Jaz annota:

  • Il tema importantissimo della fratellanza e della sorellanza umana, tipico dell’Acquario, non è stato affrontato o sviluppato in modo adeguato e significativo da quando Beethoven ha utilizzato il genio del capolavoro di Schiller, l’Inno alla Gioia, nella gloriosa Nona Sinfonia. Di conseguenza, ho scelto un’ampia strumentazione.
  • Inoltre, la musica doveva raggiungere persone che normalmente non ascoltano musica orchestrale; a questo scopo, il neo-romanticismo sembrava appropriato (ovvero, per enfatizzare l’uso post-moderno della risoluzione delle dissonanze e della melodia perpetua).
  • Un’altra considerazione era quella della capacità di attenzione notevolmente ridotta nel XXI secolo. Le leggi applicate alla divulgazione del Ciclo dell’Anello di Wagner non avrebbero funzionato nell’era moderna a causa di questa afflizione; quindi, l’opera doveva consistere di 13 epopee digeribili (5 delle quali con coro!).
  • La mia aspirazione sincera e forse ingenua con l’intera opera era quella di sollevare l’ascoltatore e allontanarlo dai traumi del nostro mondo verso un’altra dimensione, una realtà più desiderabile dove la positività e la possibilità, l’agape e l’interconnessione abbiano la precedenza. L’obiettivo finale è sempre stato quello di portare la magia nella vita dell’ascoltatore in qualche modo significativo.

 

Sebbene si tratti di una composizione classica, essa attinge a precedenti arrangiamenti e ad alcune delle canzoni più melodiche ed edificanti del gruppo punk rock di Coleman, i Killing Joke. Oltre alla traduzione latina della Grande Invocazione, l’opera include il testo di una preghiera Rosacrociana (Possa la nostra mente essere aperta al più alto); un’antica preghiera Sumerica; e la canzone Into the Unknown.

The Great Invocation – Composizione musicale – Dora Stavrou

 

Arrangiamento, voci e musica di Dora Stavrou. Ingegneria e mastering di Andy Stewart presso The Mill. Dora è una cantautrice di origine cipriota che vive a Melbourne, in Australia.

Questa composizione della Grande Invocazione riflette, amplifica ed emana le qualità e gli obiettivi incarnati nelle parole. Ispirata divinamente e mescolata con una varietà di toni, sfumature e trame, esprime l’unità e l’Unica Vita che pervade ogni cosa. Immergendo l’ascoltatore (e, ancora di più, colui che invoca) nelle profondità più recondite, dove le parole si trasformano in forme viventi e respiranti che toccano ed elevano il cuore e la mente, e dove l’anima è la padrona della chiamata. La musica trasporta l’appello espresso attraverso le sfere su correnti di intenti e scopi dell’anima. Come le increspature create da un sasso gettato nelle acque calme di un lago, essa permea le sfere con un comando non apologetico e un’incrollabile anticipazione per un imminente diluvio dalle sponde del Divino e, allo stesso modo, una risposta accresciuta dalle sponde dell’umanità. L’uso estensivo delle percussioni aggiunge un potente effetto di radicamento; dimostrando la fede che l’appello sia già stato ascoltato e soddisfatto.

 

Un mantra di settimo Raggio

Un mantra di settimo Raggio

 

Discorso tenuto da Kathy Newburn alla Conferenza della Scuola Arcana del 2022 a New York.  Talk given by Kathy Newburn at the 2022 Arcane School Conference in New York. Talk given by Kathy Newburn at the 2022 Arcane School Conference in New York.

La Festa dell’Umanità

La Giornata Mondiale dell’Invocazione è un giorno di preghiera e di intenzione spirituale focalizzata, in cui persone di ogni luogo si uniscono e pronunciano la Grande Invocazione.

 

Oggi affrontiamo il fatto che i valori materialistici hanno portato l’umanità a uno stato di profonda crisi — con una varietà di crisi politiche, economiche, sociali e ideologiche interconnesse che vengono alla ribalta. Alla base di queste crisi esteriori, tuttavia, ci sono grandi crisi di coscienza. Ciò che sembra essere un rafforzamento dell’oscurità nel mondo è in realtà un’intensificazione di antichi conflitti: tra passato e futuro; tra egoismo e benessere del gruppo; e tra il nostro karma collettivo e il destino spirituale dell’umanità.

 

Nel 2025, La Giornata Mondiale dell’Invocazione è stata celebrata l’11 giugno.

La Grande Invocazione: Compilazione multilingue

Una raccolta di individui e gruppi che recitano la Grande Invocazione nella loro lingua madre. A compilation of individuals and groups reciting the Great Invocation in their native languages.

The Great Invocation – Componimento musicale – Keith Bailey

The Great Invocation
Composta il 14 agosto 2016 da Keith Bailey.
Registrata il 15 luglio 2024 presso Studio West, San Diego CA, USA.
Eseguita da The Gandharvas, direzione musicale, Justin Grey.
Prodotta da Keith Bailey.
Per gentile concessione dell’autore, © Fiery World Music.

Disponibile solo per l’ascolto, non per il download.

 

Giornata Mondiale dell’Invocazione 2025

La Giornata Mondiale dell’Invocazione è un giorno di preghiera e di intenzione spirituale focalizzata in cui persone di ogni luogo si uniscono e pronunciano la Grande Invocazione. Oggi affrontiamo il fatto che i valori materialistici hanno portato l’umanità a uno stato di profonda difficoltà, con una varietà di crisi politiche, economiche, sociali e ideologiche interconnesse che vengono alla ribalta. Alla base di queste crisi esteriori, tuttavia, ci sono grandi crisi di coscienza…

La Grande Invocazione: Dare energia all’evoluzione sociale

In questo discorso tenuto in occasione della Luna Piena della Giornata Mondiale dell’Invocazione del maggio 2021, Laurence Newey si chiede perché la ricorrenza venga celebrata durante la luna piena in Gemelli e riflette sul ruolo che la Grande Invocazione può svolgere nel riorientare la coscienza dell’umanità.

Nonostante il tumulto esteriore, siamo nel bel mezzo di un periodo di transizione che sfocerà in una comunità mondiale che prenderà vita con lo spirito della condivisione – facendo circolare liberamente tutte le cose ritenute essenziali affinché ogni uomo, donna e bambino possa crescere nella luce….

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